7 vegetali che puoi coltivare a partire dagli scarti di cucina: un progetto ottimo per i bambini
Consumare verdure è alla base di qualsiasi dieta salutare in ogni parte del mondo, e spesso lo consideriamo un dovere, ma quando mangiamo ortaggi coltivati da noi stessi diventa anche un piccolo piacere del tutto personale, soprattutto se siamo riusciti ad ottenere prodotti gustosi con i nostri sforzi, e ancora di più quando siamo riusciti a coltivare una pianta partendo dagli scarti di cucina.
Ci sono alcuni ortaggi, infatti, che possiamo far crescere in casa proprio a partire dagli scarti o semplicemente da un prodotto acquistato al mercato o al supermercato, senza quindi dover cercare semi o piantine già cresciute da interrare nei nostri orti o balconi.
Se anche non avessimo tempo e modo di dar vita in questo modo a una piccola coltivazione personale, potrebbe essere comunque un esperimento divertente da fare con i bambini, per scoprire le magie della natura capace di rigenerarsi.
Lattuga romana
La lattuga romana è una delle piante da insalata più comuni, con cui possiamo anche preparare brodi vegetali o minestroni, e nelle culture orientali e mediorientali le foglie di insalata come questa si usano per avvolgere cibo in modo da creare un involtino pieno di sapori da mangiare in un sol boccone.
Quando la consumiamo, in genere, preleviamo le foglie e lasciamo la base del cespo, che viene buttata nella spazzatura o magari aggiunta alla pila del compost. Da quello scarto, però, è possibile far ricrescere una nuova pianta.
Se infatti la lattuga era ancora abbastanza fresca al momento in cui l’abbiamo mangiata, ci vuole davvero poco per far partire la coltivazione di una piantina da quella base. Si può provare in due modi:
Interrando direttamente le basi del cespo (sempre con la parte che prima era collegata alle foglie verso l’alto) in un vaso con terra ricca, innaffiando subito un po’ e sistemando il vaso al sole;
Versando un po’ di acqua dentro a un vassoio o ciotola e lasciare il cespo tagliato immerso in modo che la parte inferiore sia lambita dall’acqua, ma senza sommergerlo tutto, quindi un paio di dita di acqua dovrebbero andar bene.
In entrambi i casi bisogna innaffiare per tenere umido il terriccio o rabboccare l’acqua in modo che rimanga sempre allo stesso livello per circa 10 giorni. Trascorso quel periodo di tempo dovrebbero spuntare nuove foglioline.
A quel punto, se la pianta era già in terra, continuate a coltivarla innaffiando quando si asciuga il terreno. Se invece avevate fatto crescere la pianta in acqua, è il momento di interrarla, avendo cura di lasciar spuntare fuori le nuove foglie e di posizionare il vaso in un punto soleggiato e poi proseguite nella coltura come nell’altro caso.
Carote
Le carote sono un altro ortaggio piuttosto semplice da coltivare; noi mangiamo sempre la radice della pianta, ma anche le foglie sono commestibili: possono essere usate per condire la pasta (un po’ come con le cime di rapa!) o per fare un pesto vegetale da usare per accompagnare altre pietanze. Basta cercare qualche ricetta con le foglie di carota per scoprire un gusto diverso e gradevole, e se per caso ci piacesse, la buona notizia è che possiamo far ricrescere le foglie di carota dagli scarti di cucina!
Bisogna infatti selezionare sempre carote fresche, meglio se hanno ancora un po’ di foglioline attaccate in cima, e tagliare la sommità della carota all’incirca 5 centimetri sotto alle foglie. Mettete le cime delle carote dentro a un vassoio o una teglia con i bordi alti, con il lato piatto (quello tagliato) a contatto con il fondo, poi aggiungete acqua fino a coprire metà delle sezioni di carota. Lasciate il tutto al sole, magari su un davanzale, e rabboccate l’acqua ogni volta che sia necessario, senza esagerare. Nel giro di una o due settimane vedrete spuntare le nuove foglie.
A quel punto potete interrare le carote, avendo cura di lasciare la parte verde fuori dal terreno, e poi raccoglierete le foglie quando preferite: c’è chi preferisce consumare i germogli, chi invece le lascia crescere più a lungo.
Cipolle verdi, Cipolla e Porro
Cipolle verdi (o cipollotti)
Come anche i porri, sono cipolle che consumiamo da fresche, quindi hanno sempre una parte verde sulla sommità ancora piuttosto turgida al momento dell’acquisto. Anche quella si può consumare, se ancora mantiene umidità all’interno. Quando però aspettiamo un po’ troppo a mangiarle e rimangono in frigo qualche giorno in più, notiamo che le foglie in cima perdono vigore. Se non vogliamo mangiarle in tempo, potremmo provare a far ricrescere delle cipolle a partire proprio da quelle che avevamo.
Bisogna eliminare la parte verde, tagliando in modo da lasciare circa 4 cm di bulbo in basso, o poco più. Prendete i vari bulbi così tagliati e metteteli in un bicchiere posizionato in un punto soleggiato, aggiungendo acqua in modo da coprire il fondo dei bulbi stessi (circa 2 cm), in modo che questi galleggino sempre un po’ e non arrivino a toccare il fondo.
Rabboccate l’acqua ogni giorno in modo che il livello non scenda mai troppo, e tagliate ancora una volta le prime foglie verdi che vedete ricrescere (questo passaggio non è necessario). Dopo una decina di giorni vedrete che sono cresciute delle radici e potrete spostarle in terra.
C’è chi non usa però il metodo di coltura in acqua e mette direttamente le cipolle - private solo della parte verde delle foglie - in terra, in un terriccio ricco di humus. Innaffiate in modo da avere un substrato umido ma non bagnato, perché bisogna evitare il ristagno idrico, e dopo una settimana noterete che avranno prodotto nuove foglie verdi.
Con i porri si procede in modo uguale, usando quindi solo la base bianca, tagliata a circa 3 o 4 cm dal fondo, e quando vedrete spuntare le radici, spostate il tutto in terra.
Cipolle
Vi è mai capitato di non mangiare in fretta le cipolle bianche, gialle o rosse lasciate in cucina e notare dopo qualche tempo che avevano prodotto gemme verdi dall’apice? Se ci riescono con la semplice umidità dell’aria, immaginate come possono crescere in fretta se messe in acqua e in terra.
Per farle crescere in questo modo, quindi, bisogna tagliarle a metà in senso orizzontale, ovvero separando la sommità dal fondo. La metà che non usiamo per la coltivazione possiamo consumarla normalmente. Tagliare a metà aiuta, ma potete anche provare a tagliare solo il terzo vicino al fondo, cioè un po’ più di quello che in genere scartiamo quando si cucina.
Questa porzione di cipolla può essere fatta radicare in terra, ma c’è un passo molto importante da fare prima: ovvero lasciare che la parte tagliata rimanga ad asciugare all’aria per qualche ora, così da “cicatrizzare” il taglio un po’. Quando il taglio sembrerà secco al tatto, poggiate il tutto in un vasetto riempito di terreno ricco ma ben sciolto e drenante, coprendo la cipolla con un paio di dita di terriccio e innaffiando un po’.
Quando vedrete che sono spuntate delle foglie, rimuovete delicatamente tutta la cipolla dal vasetto, sfogliate la foglia più esterna, e se vi rendete conto che stanno nascendo due piante diverse dalla porzione di bulbo originaria, separatele tagliano longitudinalmente con un coltello dalla lama tagliente e sterilizzata.
Piantate nel vaso in cui volete crescere le cipolle, accorciando le foglie a un terzo della loro altezza e innaffiate quando il terreno diventa asciutto. Quello che otterrete saranno in sostanza cipollotti!
Aglio
La crescita di gemme è un fenomeno che possiamo notare anche negli spicchi di aglio dimenticati troppo a lungo, e infatti anche questo bulbo può essere fatto crescere facilmente in casa. Anche in questo caso si finisce per avere foglie verdi commestibili, un po’ come l’erba aglina, da usare per condire tanti piatti diversi, come zuppe e minestroni e non solo.
Mettete gli spicchi in una ciotola al sole con un po’ di acqua, senza sommergerli e ricordandovi di rabboccare l’acqua proprio come negli altri casi; dopo qualche giorno vedrete spuntare dal basso le radici.
Quando saranno lunghe un centimetro o poco meno potete spostare il bulbo in terra, lasciando la gemma fuori dal terreno e innaffiando regolarmente ma senza esagerare. C’è anche chi continua a coltivarli in acqua senza mai metterli in vaso.
In ogni caso, si potranno cominciare a consumare le foglie quando superano i 7-10 cm di altezza.
Sedano
Proprio come si fa con la lattuga, la base di un cespo di sedano può essere usata come una sorta di talea della pianta. Bisogna tagliare la base a circa 5-7cm di altezza, rimuovendo le foglie (che potete usare ovviamente per cucinare), e poi posizionatela in una teglia o vassoio con circa due dita di acqua.
Nel giro di una settimana vedrete che le coste più esterne si seccano, mentre al centro cominciano a spuntare foglie verdi: quando queste ultime emergono e superano di un paio di centimetri le coste tagliate potrete spostare il tutto in terra, lasciando proprio solo le foglie fuori dal terreno. Innaffiate regolarmente per non lasciare il terreno asciutto troppo a lungo, e nel giro di un paio di settimane vedrete che si producono proprio nuovi gambi, e anche dopo mesi continuerete ad avere nuovi gambi da usare in cucina.
Zenzero
Il momento più indicato per iniziare a coltivare lo zenzero è in genere il principio della primavera o poco prima, però se si assicurano una serie di condizioni di temperatura e luminosità, è possibile tentare anche negli altri periodi dell'anno.
Nello scegliere il rizoma da piantare, cercatene uno che abbia gli occhielli visibili, ovvero quelle piccole protuberanze (come delle piccole bolle) che indicano i punti da cui dovrebbero partire nuovi germogli. I rizomi, inoltre, devono essere freschi e turgidi al tatto, per cui scartate quelli che vi sembrano morbidi o disidratati e vuoti all’interno.
Una volta selezionati i rizomi, metteteli in acqua per una notte (ma non di più), e la mattina dopo riempite un vaso abbastanza ampio (30 cm di diametro vanno bene) con terreno ben sciolto e interrate i rizomi a un massimo di 10 di profondità. Quanto alla direzione in cui posizionarli ci sono due scuole di pensiero: chi dice che vanno con gli occhielli verso il basso, chi verso l’alto. Considerando che è da questi che spunteranno germogli, sembra più sensato puntarli verso l’alto.
Mettete il vaso in un luogo ombreggiato ma caldo: quindi un punto caldo esposto a nord o uno in ombra esposto a sud, e ricordatevi di tenere il terreno sempre un poco umido, diradando l'irrigazione dalla fine dell'estate/inizio dell'autunno, quando potrete anche lasciare che il terreno si asciughi tra un'annaffiatura e l'altra. Nelle giuste condizioni, lo zenzero cresce in 6 mesi fino a un massimo di 60-90 cm.
Quando lo vorrete raccogliere, dovrete prendere la pianta al colletto e tirare in su in modo deciso ma non brusco, prelevando tutto il rizoma. Qualora voleste usare solo un pezzo della radice, tagliatelo con una forbice sterilizzata, rimettendo il resto in terra e lasciandolo a riposo per almeno un mese prima di estrarlo.
Vi piacerebbe provare a coltivare queste piante in casa?