Alcune dritte per scegliere il parquet giusto e i consigli per prendersene cura

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di Angelica Vianello

26 Aprile 2021

Alcune dritte per scegliere il parquet giusto e i consigli per prendersene cura
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Di tutti i vari tipi di pavimento esistenti, il parquet è di certo tra i più amati e desiderati: le assi di legno a terra fanno pensare ad ambienti rustici o case di montagna, ma in realtà sono adatte anche ad ambienti più urbani e moderni. Anzi, con l’ormai amplissima scelta quanto a tipi di parquet, essenze, finiture e messe in posa, si può dire che non esiste praticamente nessuno stile d’arredamento al quale non si possa abbinare il parquet.

Qualsiasi sia la combinazione di colori e lavorazione scelta, questo genere di pavimenti in legno dona alle stanze un’atmosfera accogliente e familiare davvero irresistibile. È il tipo di pavimenti su cui è bello camminare a piedi nudi, ed è innegabile che conferisca valore alle abitazioni anche nel tempo: se ben curati, infatti, sono virtualmente eterni e anzi, col passare degli anni assumono sempre più fascino.

Scoprite allora come scegliere il parquet più adatto alle diverse esigenze tra i i vari tipi esistenti e come prendervene cura al meglio per valorizzare la sua naturale bellezza.

Le due tipologie di parquet

Le due tipologie di parquet

Chris RubberDragon / Flickr

Parquet in legno massello

Il tipo di parquet più pregiato è quello in legno massello, ovvero il pavimento realizzato interamente con legno nobile. A seconda dell’essenza scelta, quindi il tipo di albero da cui è ricavato, i prezzi possono variare anche significativamente; è importante assicurarsi che il legno utilizzato per produrli sia certificato FSC o PEFC, in modo da avere la garanzia che si tratta di un legno coltivato e raccolto in modo ecologico. Un altro fattore che incide notevolmente sui costi è lo spessore delle tavole di legno che rivestono il pavimento: di norma, infatti, i parquet di legno massello sono spessi 1 o 2 centimetri, e questo li rende ottimi isolanti termici ed acustici.

Anche la grandezza delle tavole o doghe può essere molto varia: ci sono i parquet fatti di listelli più sottili, di piccole o medie dimensioni, oppure ci sono grandi plance o ancora tavole quadrate che ricordano i pavimenti a piastrelle.

Il parquet in legno massello viene messo in posa incollandolo al suolo, ma a seconda di come viene lavorato si distingue in parquet grezzo o prefinito. Le doghe di un parquet grezzo vengono semplicemente levigate, e poi dopo la posa vengono trattate con vernici, olii e vetrificatori, così da adattarsi perfettamente allo stile della tua casa, ma bisogna aspettare circa 2 o 3 settimane prima di poterli calpestare. Quello invece prefinito è lavorato prima della messa in posa, con trattamenti a base di olii e vernici che servono a renderlo più resistente all’usura e a eventuali graffi.

Richiede una spesa maggiore, ma è anche vero che dura di più nel tempo: dato che lo strato di legno che vediamo non è solo una lastra sottile superficiale ma appunto si tratta di legno massello, qualora dopo qualche anni sia rovinato da graffi e segni di usura è possibile levigarlo per farlo tornare come nuovo. Interventi del genere si effettuano di norma ogni 10 anni o anche ogni 20, e incidono sullo spessore di pochissimo, perché rimuovono meno di un millimetro di superficie.

Il parquet supportato

Decisamente più economico di quello in legno massello, il parquet supportato è composto da diversi strati di legno, di cui solo quello superficiale è di legno nobile. All’occhio, quindi, si presentano praticamente come quelli in legno massello, ma lo spessore delle doghe di legno pregiato è molto più ridotto: in genere è un valore compreso tra 2,5 e 6 mm, mentre tutto il listone - comprensivo degli altri componenti - è alto in genere tra i 10 e i 21 mm. I diversi valori di spessore e l’essenza del legno di cui è composto lo strato superficiale determinano le variazioni di prezzo. Il fatto che però il legno in vista abbia sempre uno spessore ridotto comporta l’impossibilità di levigarlo troppe volte per farlo tornare come nuovo: una volta installato, si potrà effettuare quest’operazione una o due volte al massimo a seconda delle misure originarie dello strato superficiale.

Al di sotto dello strato di legno nobile ce ne sono altri due o tre di essenze diverse (in genere betulla, pioppo o larice) che servono per rendere il pavimento stabile, e sono quelle che costituiscono il corpo centrale e la controbilanciatura di tutto il rivestimento.

Anche il parquet supportato può essere grezzo o prefinito ma per la messa in posa, oltre alla posa incollata come per il massello, c’è la cosiddetta posa flottante, che è più semplice e frequente, poiché è quella che mantiene e non rovina il pavimento esistente.

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SpeedDevis / Wikimedia Commons

SpeedDevis / Wikimedia Commons

Le finiture del parquet

Una volta scelta l’essenza, le doghe vengono trattate in modo tale da preservare il più possibile il loro aspetto naturale, così da mostrare tutti i disegni dovuti al contrasto cromatico tra venature, alburni (la zona chiara tra le venature) e nodi, mentre in passato si preferivano finiture che lo rendessero più omogeneo. Il trattamento di base, quindi, prevede una colorazione leggera a base di acqua, che penetra solo qualche frazione di millimetro nei pori del legno, e poi di passa alla verniciatura o oliatura.

  • Verniciatura. Questa è la finitura più comune che satura i pori, esaltando le venature e rinforzando lo strato superficiale del legno, quello che rimarrà esposto all’usura resistendo meglio ai graffi. È grazie a questo trattamento che il parquet diventa impermeabile, e sarà possibile lavarlo con un semplice panno umido, senza aver bisogno di altri tipi di manutenzione, tranne la levigatura indicata prima, sempre da parte di esperti.
  • Oliatura: è l’altro modo per impermeabilizzare il legno. L’olio nutre il legno e ne satura i pori, conferendo un effetto opaco anch’esso capace di sottolineare l’aspetto naturale. La manutenzione di questo tipo di parquet è minima e si può effettuare anche da soli, usando gli oli specifici che eliminano i piccoli graffi della superficie. Il fascino di questo tipo di finitura, indicata per pavimenti che non saranno sottoposti a usura intensa ogni giorno, sta nel fatto che i vari strati di olio somministrati negli anni lo renderanno sempre più luminoso e resistente.

Quanto all’aspetto della superficie, questa potrà essere liscia, ovvero molto levigata e omogenea al tatto e alla vista, adatta agli stili più eleganti e classici, facile da pulire però anche più soggetta mostrare i graffi. Con la finitura spazzolata invece è possibile percepire al tatto le venature del legno, la superficie è più dura è capace di nascondere meglio i graffi, e in genere viene scelta negli ambienti arredati in stile moderno. Alle case che invece hanno un design che combina dettagli antichi e moderni, o tutte quelle arredate in stile tradizionale o rustico, si addice la superficie irregolare e ondulata, con venature in rilievo ottenute con la piallatura a mano. Un altro tipo di superficie irregolare è quella segata, che appare rigata, ed è molto versatile negli ambienti sofisticati.

Quale parquet scegliere?

Più di ogni altra cosa ciò che contraddistingue un parquet dall'altro è in realtà il colore del legno. e questo è determinato dall'essenza scelta, nonché da eventuali trattamenti. in base al colore si possono individuare quattro tipi di parquet.

  • Dorati: sono quelli più versatili, con venature ambrate, caldi e naturali, adatti ad ambienti sia di grandi che piccole dimensioni e capaci di abbinarsi con qualsiasi stile di arredo.
  • Bianchi: i parquet bianchi sono molto amati nei trend di design moderni. Rendono le stanze molto luminose e possono abbinarsi a pareti bianche, per creare spazi ariosi e rarefatti, ma creano anche un contrasto molto bello con colori accesi nelle case moderne.
  • Grigi: altra grande moda recente è quella di trattare il legno in superficie in modo che abbia un colorito grigio. Sono finiture decapate o spazzolate che possono adattarsi ad ambienti moderni o rustici.
  • Rossi: se pensate a una stanza arredata in stile etnico, allora le essenze rosse sono le migliori. Calde ed esotiche, sono adatte a spazi luminosi e si abbinano perfettamente a pareti o decorazioni dai colori vivaci.

Quali sono allora le combinazioni migliori? Con le pareti scure è bene trovare il contrasto con pavimenti bianchi o dorati, oppure quelli con finitura in grigio chiaro, per evitare di creare ambienti troppo cupi.

Nel caso di pareti chiare, invece, si potrà scegliere di ampliare il senso di luminosità e spazio (soprattutto nelle stanze piccole, perché in quelle grandi c’è il rischio di renderle fredde) con pavimenti chiari, altrimenti è molto affascinante il contrasto con i pavimenti in legno scuro o rossastro.

Un altro fattore importante è il senso di posa: per esaltare l’illuminazione, bisognerebbe posare le doghe in senso verticale rispetto alla sorgente lumnosa, sfruttando la luce radente per esaltare le venature e dissimulare la presenza di imperfezioni e graffi. Se serve invece far sembrare la stanza più lunga, posate le tavole in diagonale; apparirà invece più larga con con le tavole tutte parallele tra loro e perpendicolare rispetto all’ingresso. Se poi i muri sono fuori squadra, per non farlo notare è meglio preferire la posa a spina di pesce o diagonale.

Come si lava il parquet

Come si lava il parquet

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La regola d’oro è evitare di usare troppa acqua: i parquet possono rovinarsi molto, soprattutto quelli supportati. Non bisogna infatti pensare che usare più acqua insieme al sapone aiuti a pulire meglio il legno. Ciò che invece bisogna fare quanto più spesso possibile è passare l’aspirapolvere con l’accessorio adatto proprio a questo tipo di superficie.

Esistono anche dei moci e stracci (in cotone, microfibra o spugna di puro cotone), che sono pensati proprio per pulire pavimenti in legno in modo delicato,asportando anche la polvere: non bagnateli, ma spruzzateci sopra un prodotto adatto alla pulizia del parquet. Se usate stracci, scegliete quelli a pelo lungo per i parquet con superficie ruvida e irregolare, quelli a pelo corto per i pavimenti lisci; e per spostarli aiutatevi con scopettoni rettangolari con setole di plastica o di saggina.

Se proprio bisogna usare acqua e sapone, nel caso di qualche macchia di sporco più consistente, è fondamentale strizzare benissimo il mocio, così che non inzupperà il legno. Quanto al sapone, scegliete quelli adatti al legno, diluendoli secondo le specifiche del produttore.

Se volete provare un prodotto naturale fatto in casa, potete usare l’aceto diluendone 100 ml in 3,5 litri di acqua calda. Dato che però l’aceto può rovinare e opacizzare alcune finiture, è sempre bene prima provare questa soluzione su una piccola porzione di pavimento poco in vista.

Quando poi capita che si formino macchie di acqua sul pavimento dopo qualche incidente domestico, eliminatele in fretta e tenete il parquet sempre il più asciutto possibile.
Qualche consiglio per mantenere il parquet in ottime condizioni

  • Limitare il "traffico": camminare con i tacchi, o con scarpe sulle cui suole fossero rimasti incastrati sassolini, oppure le scorribande i bimbi e animali o il trascinare mobili sono tutti comportamenti da evitare.
  • Se ci sono animali, proteggete il pavimento nei punti in cui loro camminano più spesso oppure dove tendono a sedersi o stendersi con tappeti, o runner nei corridoi.
  • Se si produce un’ammaccatura, potete provare a farla sparire con un rimedio fai-da-te: bagnate un foglio di carta assorbente e inumidite con esso il Punto in cui si è prodotta l'ammaccatura, Azionate il ferro da stiro ad una potenza media, e muovete l'ho sulla carta come se la dovesse stirare proprio in corrispondenza della ammaccatura. Abbiate cura di non far toccare il la plancia del ferro da stiro sul legno, e andate avanti muovendolo in avanti e indietro per 3 o 5 minuti. Questo procedimento idrata le fibre del legno, facedole riespandere, e a volte porta in superficie un po’ di sporcizia che era rimasta nel graffio, che andrà asportata con un semplice panno.

 

 

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