La tua pianta ha le foglie bruciate dal sole? Prova a recuperarla con qualche accortezza
Quando le temperature si alzano vertiginosamente e le piogge scarseggiano, può capitare di notare che alcune piante mostrino delle foglie letteralmente bruciate dal sole: sono foglie che perdono il loro colore caratteristico e diventano marroncine e prive di vita, anche solo sui margini o su una sola porzione. Quando questo fenomeno è davvero causato dalle temperature alte e la siccità, se notato in tempo, nella maggior parte dei casi si può ancora salvare la pianta.
Bisognerà quindi agire tempestivamente e controllare poi la pianta nei giorni successivi per notare segni di ripresa che, a seconda delle circostanze, possono essere anche lenti ad apparire. Leggete oltre per scoprire come agire.
Creativo
Come riconoscere i segni di bruciature dovute al sole o mancanza di pioggia/acqua: la pianta cerca di far tesoro dell'acqua presente nel terreno, e non riesce a distribuirla alle parti più periferiche, quindi in genere
- Le foglie disidratate diventano marroni, anche solo sulle punte, e a volte si accartocciano
- Vengono interessate perlopiù le foglie più esterne, sulla punta dei rami più esposti.
Cosa fare?
- Se la pianta è in vaso, spostatela in un punto più riparato dal sole nelle ore più calde. A volte è proprio il segno che avevamo esposto la pianta a troppo sole quando magari si tratta di una varietà che non ne ha tanto bisogno.
- Nei giorni caldi, innaffiare abbondantemente al colletto (cioè sul terreno, perché l'acqua deve arrivare alle radici e bagnare la chioma non serve), assicurandovi però sempre che ci sia un buon drenaggio dell'acqua. I ristagni rimangono comunque dannosi per la maggior parte delle piante. Fatelo però sempre di mattina molto presto o di sera, in modo che il caldo delle ore centrali della giornata non faccia evaporare più in fretta l'acqua (questa è un'accortezza che si dovrebbe avere sempre, anche quando le piante non sono ancora sofferenti).
- Aiutate il terreno a rimanere umido più a lungo usando i vari tipi di pacciamatura: possono essere foglie, aghi di pino, corteccia o le altre soluzioni reperibili presso qualsiasi garden center. Anche sassi e ciottoli aiutano, e anche fogli di giornale.
- Quando la pianta comincia a riprendersi, aiutatela con leggere dosi di fertilizzante adatto (a seconda del tipo di pianta), sempre seguendo con attenzione le dosi indicate. Non esagerate nelle quantità o rischiate di bruciare del tutto la pianta (quindi somministratelo solo se siete sicuri di poterlo fare senza problemi, magari dopo aver consultato un esperto), e ricordate sempre che è bene farlo nelle ore più fresche della giornata, meglio se di sera.
- Eliminate solo le foglie che sono rovinate per oltre il 50% della superficie, e sempre usando forbici ben sterilizzate. Non dovete però potarla, eliminando rami interi a meno che non siano del tutto secchi.
- Sempre nelle ore più fresche potete anche aiutare le piante che ne hanno bisogno vaporizzando l'acqua sulle foglie. Altrimenti, se si trovano in vaso, potete usare il sottovaso (che non deve mai mancar per le piante più bisognose di acqua nei periodi caldi) riempendolo di argilla espansa, che tratterrà l'umidità più a lungo, creando un microclima umido per la pianta.
Se nel giro di qualche giorno non vedete miglioramenti anche minimi, meglio consultare qualche esperto, ma non perdete mai le speranze: a volte impiegano molto a riprendersi, e alcune piante possono anche perdere del tutto la parte aerea ma essere in grado di germogliare nuovamente l'anno dopo, se non vengono dimenticate.