Fai tesoro delle dritte più utili per innaffiare le piante nel modo migliore e senza sprechi

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di Angelica Vianello

22 Agosto 2021

Fai tesoro delle dritte più utili per innaffiare le piante nel modo migliore e senza sprechi
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Chiunque ha un giardino o un balcone pieno di piante sa che quando le temperature si alzano e le piogge cominciano a scarseggiare bisogna intervenire innaffiando ogni esemplare periodicamente per assicurarne la sopravvivenza. Ma non ogni pianta ha bisogno della stessa quantità di acqua, e soprattutto dare troppa acqua può provocare più danni alla stessa rispetto a quando se ne somministra troppo poca.

Per capire quale sia il fabbisogno di ognuna delle nostre piante ci vuole di certo un po' di esperienza e magari anche qualche cocente fallimento, ma ci sono comunque una serie di indicazioni da tenere a mente per evitare di sprecare acqua e anzi assicurarsi di ottimizzare l'irrigazione, per il bene delle piante ma anche delle nostre finanze!

Pixabay

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  • Non si deve innaffiare ogni giorno: nella maggior parte dei casi, anche nei periodi più caldi e aridi, un paio di volte a settimana è più che sufficiente per ogni pianta, a patto che però questa venga annaffiata abbondantemente, e nei modi e momenti adatti. Se le piante si abituano ad essere bagnate un po' più di rado in questo modo, sviluppano apparati radicali più forti e diventano più resistenti e autosufficienti.
  • Non si deve innaffiare nelle ore più calde della giornata: il calore delle ore centrali fa evaporare l'acqua molto più in fretta, quindi la pianta non ha tempo per assimilarne molta, e quindi buona parte di quella che diamo va persa.
    Meglio quindi innaffiare di mattina presto o, meglio ancora, di sera, così che poi ci siano sufficienti ore più "fresche" in cui la pianta possa con calma assorbire l'acqua.
  • Non bagnate le chiome e le foglie: l'acqua deve arrivare alle radici, e quella che invece rimane a ristagnare sulle foglie, soprattutto se viene data nelle ore fresche, può essere dannosa. Non usate quindi gli irrigatori per il prato anche nelle aiuole, anche perché l'acqua rischia di evaporare prima di poter nutrire effettivamente la pianta.
    Una parziale eccezione si può fare per le foglie molto grandi e cerate di certe piante tropicali che si siano riempite di polvere: meglio aiutare pulendole con acqua (ma sarebbe ideale farlo con un panno umido). Se invece voleste nebulizzare l'acqua di sera, magari su piante come le ortensie, quello va bene, ma non è una sostituzione dell'irrigazione a terra.
  • Pacciamate e usate sottovasi: coprire il suolo attorno al colletto della pianta con paglia, foglie, sassi, argilla o altri materiali per pacciamare in modo naturale (ma anche teli di plastica, soprattutto negli orti) aiuta a mantenere il terreno più umido più a lungo, così da far fruttare meglio ogni intervento di irrigazione. Stessa cosa vale per i sottovasi, soprattutto nelle settimane calde dell'anno e per le piante che non temono ristagni idrici.
  • Non tutte le piante, infatti, hanno le stesse esigenze, quindi non innaffiate tutto nello stesso modo: i gerani non devono rimanere zuppi, le ortensie invece amano tanta acqua, le rose possono sopravviver anche qualche giorno in più soprattutto se non sono in fiore... Insomma, l'esperienza insegnerà quali piante non devono essere troppo  irrigate e quali invece hanno perennemente sete.
  • Se il terreno si compatta troppo, arieggiatelo e lavoratelo per favorire la penetrazione dell'acqua.
  • Un terreno ricco dei giusti nutrienti, poi, trattiene l'acqua più a lungo.
  • Se possibile, raccogliete acqua piovana e usatela (se non ha ristagnato a lungo) per innaffiare, è la migliore che si possa impiegare.
  • Ricordatevi di assicurare un buon drenaggio nei vasi ma anche nelle buche fatte in piena terra: le piante spesso temono i ristagni idrici e se le radici cominciano a marcire è difficile recuperarle.

Buon giardinaggio!

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