Rimuovere l'edera dalle pareti e in giardino: i consigli utili da seguire
L'edera è una delle piante più resistenti al mondo: robusta e capace di sopravvivere in tantissimi climi e condizioni diverse, viene sfruttata sia a livello decorativo, magari per realizzare siepi pressoché indistruttibili, che per coprire ampie superfici di palazzi o addirittura distese di prati o grandi aiuole. In quei casi, in genere, se ne controlla la crescita con potature periodiche, ma può capitare che il vigore della pianta, combinato a un periodo di negligenza, producano un esubero che poi deve essere gestito rimuovendo ciò che è di troppo.
Molto più spesso, poi, l'edera appare in giardino come un rampicante infestante, che si insinua un po' ovunque, specie sui tronchi degli alberi, nonché quelli delle siepi di confine. Se non si elimina da giovane, fa presto a prendere possesso di ampi spazi, talvolta causando anche deperimento o morte delle piante su cui cresce.
Quando dunque arriva il momento di rimuovere questo pervicace rampicante, come fare? Ci sono diversi metodi da tenere in considerazione.
Rimozione dalle pareti di casa
Ogni volta che ci si appresta a rimuovere l'edera, è consigliabile proteggere occhi e vie respiratorie, dato che la pianta rilascia polline e polvere in grandi quantità.
È preferibile farlo dopo un periodo di pioggia, o bagnando ampiamente la parete prima di iniziare. Quanto ai metodi da usare:
- Manuale: è quello più lento, ma anche accurato. Dunque quello che si consiglia sempre. Si comincia sempre dall'alto, tirando i rami verso il basso, aiutandosi con strumenti come accette o falcetti per staccare i rami più resistenti. Alcuni, più grandi e robusti, dovranno essere tagliati. In ogni caso, bisogna fare attenzione a non danneggiare l'intonaco sul muro.
- Chimica: ci sono agenti specifici, diserbanti pensati proprio per l'edera o rovi. Vanno usati seguendo attentamente le indicazioni dei produttori, indossando le dovute protezioni, e facendo estrema attenzione a non far finire i prodotti sulle piante circostanti.
- Idropulitrice: più rapido degli altri medi, può però causare danni alla superficie del muro, e si consiglia di usarla solo in basso, dove i tronchi sono più forti.
- Bruciatore a torcia: va usato solo se si è del tutto certi che il materiale di cui è rivestita la parete da liberare sia ignifugo e del tutto intatto. Si procede bruciando piano piano le radici che si aggrappano alla facciata.
Rimuovere l'edera dai tronchi
Anche in questo caso vale la pena ricordare che ogni volta che ci si appresta a rimuovere l'edera, è consigliabile proteggere occhi e vie respiratorie, dato che la pianta rilascia polline e polvere in grandi quantità.
Quando si vuole rimuovere l'edera dal tronco di un'altra pianta, è necessario procedere per gradi:
- Armatevi di sega per tagliare il tronchi di edera alla base, e di nuovo in prossimità del punto da cui iniziano le maggiori diramazioni;
- Usando un falcetto o un'accetta, staccate quei tronchi dalla pianta che volete liberare;
- Proseguite separando i rami di edera dal resto della pianta, tenendo pronte un paio di cesoie (o un troncarami) per spezzettare quei rami e facilitare il procedimento.
- Quando rimangono solo le radici con il pezzo di tronco alla base, provate ad estirparle lavorando con un piccone, cercando di non danneggiare le radici della pianta che volete liberare dall'edera.
Ci vuole pazienza e tempo, ma alla fine l'avrete vinta voi!