Aiutati con i chiodi per innaffiare le piante mentre sei in vacanza
Curiamo le piante tutto l'anno, ma basta un minimo di trascuratezza nei giorni di vacanza, quando siamo via da casa, che rischiamo di perderle. Specie quelle in vaso che hanno meno risorse cui attingere rispetto a quelle piantate nella piena terra di un giardino. Ecco allora che ci si industria per rendere le nostre piante preferite autosufficienti, per periodi più o meno lunghi, in modo da andare in vacanza senza preoccupazioni e senza dover ricorrere all'aiuto di altre persone che vengano a casa ad innaffiare regolarmente al posto nostro.
E un sistema per creare una sorta di impianto di irrigazione autonomo prevede l'uso dei chiodi - vanno bene persino quelli arrugginiti!
Creativo
Parlare di chiodi arrugginiti forse fa venire in mente uno dei più longevi miti del giardinaggio, quello secondo il quale interrare viti e chiodi coperti di ruggine sia un modo per conferire ferro al terreno. Una pratica di secoli che non è esattamente nociva, ma nemmeno così vantaggiosa come si crede, dato che il ferro che viene rilasciato è pochissimo, e in realtà le piante difficilmente ne sono carenti come spesso si dice.
A che servono, quindi i chiodi in questo caso? Semplicemente a rendere più sicuro ed efficiente un sistema fai-da-te di irrigazione, che può essere un valido sostituto di quelli più sofisticati e temporizzati per cui servono tubi, cannelli e centraline.
L'impianto di cui parliamo, infatti, è quello fabbricato con un secchio di acqua e dei fili. In sostanza, si radunano tutti i vasi che dovranno essere innaffiati nel giro di una settimana o poco più attorno a uno sgabello o tavolino. Sul tavolino (o qualcosa di simile, serve un ripiano che sia più in alto rispetto alla superficie del terreno nei vasi) si poggia una grande pentola (o secchio, o bacinella...) piena di acqua. Poi si prendono tanti fili di spago o di lana (vanno bene anche fettucce di tessuto ricavate da vecchie T-shirt o lenzuola o cose simili) quanti sono i vasi da innaffiare.
Quei fili vengono immersi nella pentola, magari con un sasso o un oggetto pesante a tenerli fermi sul fondo della stessa. L'altra estremità di ogni filo dovrà andare a infilarsi nel terreno di ciascun vaso, possibilmente in prossimità del fusto della pianta. Come fare per fissare con sicurezza il filo dentro al terreno? Ecco che ci aiuteranno dei chiodi: bisognerà legare l'estremità alla testa del chiodo e poi infilarlo tutto dentro al terreno, in modo che il filo finisca un po' sotto alla superficie.
Così, il filo (che deve essere bagnato fin dall'inizio) porterà l'acqua automaticamente dalla pentola al vaso, con un sistema di irrigazione a goccia continuo che aiuta le piante ad avere un apporto di acqua sufficiente per sopravvivere fino al vostro ritorno.
Delle accortezze per assicurare un miglior funzionamento del sistema:
- coprite la pentola con un coperchio per evitare che l'acqua evapori velocemente o almeno della garza per non farci finire detriti o anche insetti grossi
- Bagnate bene il filo quando lo installate la prima volta, così comincerà subito a condurre acqua
- Prima di partire, innaffiate abbondantemente la pianta, in modo che abbia una buona riserva già per qualche giorno
- Tenete le piante e tutto questo sistema in un luogo che non sia colpito dal sole diretto nelle ore più calde, o rischierete che il calore faccia evaporare l'acqua sia dalla pentola che dal terreno e asciughi il filo prima del dovuto
- Provate il sistema anche nelle settimane prima di partire per aggiustare la posizione e vedere quanta acqua riesce davvero a condurre, così lo perfezionerete in tempo per le vacanze.
Avete già provato questo metodo?