Orchidee in coltura idroponica: il passaggio dalla coltivazione in terriccio all'acqua

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di Laura Ossola

31 Ottobre 2023

Orchidee in coltura idroponica: il passaggio dalla coltivazione in terriccio all'acqua
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La coltura idroponica o idrocultura è una tecnica di coltivazione che non si avvale dell'uso del terriccio, facendo crescere le piante esclusivamente con l'acqua. Questa tecnica colturale è molto semplice ed è applicabile a numerose piante, in particolare a tutte le piante epifite, ossia quelle che crescono in natura senza terriccio, aggrappandosi a piante ad alto fusto e traendo i propri nutrienti dall'acqua e dall'aria. 

Le orchidee del genere Phalenopsis, in quanto piante epifite, si adattano dunque perfettamente alla coltura idroponica, prosperando rigogliose e regalando grandissime soddisfazioni. Sono pochi e semplici gli accorgimenti che dovrete adottare per effettuare il passaggio delle vostre orchidee alla coltivazione idroponica, servendosi di un materiale inerte, solitamente argilla espansa o perlite, che per capillarità trasporti l'acqua alle radici nutrendole. 

Come effettuare allora il passaggio dalla coltivazione in terriccio all'idrocoltura per le nostre orchidee Phalenopsis? Ve lo spieghiamo di seguito.

Orchidee in coltura idroponica: preparazione e trapianto

Orchidee in coltura idroponica: preparazione e trapianto

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Per il passaggio alla coltura idroponica della vostra orchidea Phalenopsis vi occorrerà quanto segue:

  • vaso trasparente per idrocoltura - in alternativa utilizzate un vaso in plastica forato o un cestino da ricotta da inserire dentro un vaso in plastica chiuso più ampio;
  • argilla espansa o perlite;
  • forbici;
  • concime per coltura idroponica.

La prima cosa fare è preparare il passaggio sterilizzando gli strumenti. Utilizzate un panno pulito o un batuffolo di ovatta imbevuti in alcool e passateli sull'intera superficie dei vasi e sulle forbici. 

Una volta terminata questa operazione preliminare è il momento di preparare l'orchidea: rimuovetela dal terriccio e ripulitela accuratamente, passandola sotto un getto di acqua per eliminare ogni residuo. Procedete dunque alla pulizia delle radici, rimuovendo quelle marce o secche servendovi delle forbici appena sterilizzate. Effettuate questo passaggio con molta attenzione, in modo da accertarvi di eliminare ogni possibile residuo evitandovi lo spiacevole inconveniente come parassiti, muffe o marciume.

Ora procedete al trapianto riempiendo il vaso forato di perlite fino a metà circa; inserite quindi l'orchidea incastrando accuratamente l'argilla espansa tra le radici, aggiungendone fino a riempire completamente il vaso, all'altezza di 2 cm circa dal bordo. 

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Orchidea in coltura idroponica: operazioni finali

Orchidea in coltura idroponica: operazioni finali

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Perché le piante possano nutrirsi è necessario che le radici siano raggiunte dall'acqua e perché questo avvenga riempite il vaso senza fori con circa 2 centimetri di acqua, in modo che l'argilla possa trasmetterla alla vostra orchidea per capillarità.

Un aspetto di cui tenere conto nella coltivazione idroponica delle orchidee è certamente la concimazione; la perlite è infatti un substrato inerte e privo di nutrienti e soltanto l'acqua potrà trasmettere alla pianta il nutrimento. Per questo motivo è importante aggiungere a ogni irrigazione anche del concime liquido per orchidee. 

Potete semplicemente acquistare un concime liquido, in commercio se ne trovano diversi, di cui alcuni biologici ed ecosostenibili. In alternativa potete preparare un concime liquido fai da te facendo bollire delle bucce di banana oppure delle patate. Potete anche recuperare l'acqua di cottura del riso, a patto che non sia salata, oppure mettere in infusione 4 bustine di tè verde in 500 ml di acqua da utilizzare come fertilizzante.

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