Sapevi che l'acqua di cottura di pasta e verdure può tornare utile per le piante? Scopri in che modi riutilizzarla
La prossima volta che cucinate della pasta, o fate bollire o cuocete al vapore delle verdure, non buttate via l'acqua che rimane nella pentola o vaporiera: quell'acqua di cottura, infatti, può essere riutilizzata con gran beneficio per le vostre piante. Un rimedio, questo, davvero a costo zero e amico dell'ambiente, dato che permette di non sprecare una risorsa preziosa come l'acqua, soprattutto nei periodi di siccità. Ma anche quando le precipitazioni abbondano, l'acqua di cottura, date certe condizioni, è comunque da sfruttare, perché al suo interno contiene sostanze, rilasciate dai cibi cotti, che sono importanti per la salute delle nostre piante.
Insomma possiamo pensarla come un integratore a costo zero per le nostre piante. Ma possiamo usarla proprio sempre e comunque? E come? Vediamo qualche informazione utile di seguito.
Perché l'acqua delle piante funziona?
Perché mai dovremmo preferire l'acqua di cottura della pasta o delle verdure a quella fresca che somministriamo con tubi e sistemi di irrigazione? Ebbene, i motivi sono diversi.
Innanzitutto, è un modo importante per evitare di sprecare risorse: l'emergenza idrica è una realtà globale, anche dove non si tocca ancora con mano nella vita di tutti i giorni.
Ma la ragione che più ci interessa, diciamolo, è l'apporto nutrizionale che può dare alle nostre piante. Quando cuociamo la pasta, infatti, quella rilascia amido e altre sostanze nell'acqua di cottura (le stesse che rendono quell'acqua ottima per ispessire salse e fare mille altre cose in cucina!); e anche quando cuociamo uova, verdure varie - patate comprese - l'acqua di cottura si arricchisce di una serie di micronutrienti fondamentali per la salute delle piante, come fosforo, azoto e calcio.
Così, senza spendere un centesimo, abbiamo un fertilizzante naturale, che aiuta le piante a crescere in modo più stabile. Grazie all'apporto di questa acqua, il terriccio trattiene più nutrienti, quindi la conseguenza per noi è che possiamo anche diradare le applicazioni di fertilizzanti e concimi, e il suolo sarà anche in grado di trattenere umidità più a lungo, di fatto riducendo almeno un po' la necessità di irrigare.
Quando e come è possibile usare l'acqua di cottura per la salute delle piante?
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Ci sono due regole d'oro da ricordare quando si vuole usare l'acqua di cottura per le piante:
- Non deve essere troppo salata
- Deve essere completamente fredda
Ecco quindi che l'acqua di cottura al vapore di qualsiasi verdura è ideale: di solito in essa non aggiungiamo sale, specie se usiamo delle vaporiere. Quella, quindi dovrà solo essere travasata in qualche contenitore in attesa che si raffreddi.
Nel caso di pasta o verdure bollite, se pensate di riutilizzare l'acqua per le piante, dovreste aggiungere molto poco sale rispetto alla quantità di acqua stessa. Nel caso in cui invece l'acqua fosse molto salata, sarebbe meglio evitare di darla alle piante, oppure farlo ma diluendola molto con acqua normale - il che però riduce anche l'apporto di nutrienti, quindi vanifica un po' (ma non del tutto), i vantaggi.
L'acqua potrà poi essere semplicemente versata nell'innaffiatoio e somministrata, quando è del tutto fredda, alle piante versandola direttamente sul terreno e preferibilmente non sulle radici.
Meglio non farlo proprio tutti i giorni, ma una volta a settimana o massimo due potrebbe andare bene, specie se si alterna con un'innaffiatura regolare. Nel caso di piante succulente e con poche esigenze idriche, meglio diluire sempre e diradare anche gli interventi rispetto a quelle che richiedono acqua più spesso.
Pronti a far tesoro dell'acqua di cottura?