Lavanda spagnola: come e quando coltivarla per avere meravigliosi cespugli viola
Avete sentito parlare sicuramente della lavanda, ma di quella spagnola (Lavendula stoechas)? È una tipologia di arbusto che ha un'origine mediterranea e che è favoloso per arredare con eleganza e delicatezza giardini e terrazzi. Non richiede grande lavoro, ma qualche piccola attenzione, soprattutto con il sopraggiungere dell'inverno e delle temperature più rigide.
Ma vediamo insieme come e quando coltivarla per avere ottimi risultati.
Qual è la lavanda spagnola?
La lavanda spagnola è una pianta che cresce in cespugli, arriva a circa 70-80 centimetri di altezza, ed è caratterizzata da fiori che vanno dal viola al rosaceo. La sua particolarità primaria, che la distingue dalle altre tipologie appartenenti a questa famiglia, è data dalla forma dei fiori. A differenza delle altre, presenta petali sulla sommità che la fanno somigliare a un coniglietto oppure a una farfalla. Questo dettaglio ne caratterizza anche il nome, poiché non sono pochi a conoscerla come lavanda-coniglio o lavanda-farfalla.
Bella, robusta e mediterranea, ama i climi miti, non tollera temperature troppo basse, così come non riesce a sopportare il ristagno di umidità. Ecco il motivo per cui bisogna prestare attenzione quando si desidera coltivarla. Vediamo come fare.
Come coltivarla e farla proliferare a lungo
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La lavanda spagnola, come abbiamo detto, ama trovarsi al sole e alla siccità. Bastano pochi elementi per metterla a proprio agio e farla vivere bene.
- Terreno. Va posizionata in terreni drenati, sabbiosi e rocciosi, in modo che l'acqua - sia piovana che d'irrigazione - possa defluire velocemente e con costanza, evitando ristagni che comprometterebbero la salute della radici.
- Esposizione. La lavanda spagnola non tollera il freddo, ama il caldo e la luce del sole. La posizione, allora, dev'essere ottima affinché, almeno per 6 ore al giorno, possa essere baciata dai raggi solari.
- Irrigazione. Vive benissimo in terreni aridi e sopporta la siccità, motivo per cui non sarà necessario innaffiarla regolarmente, ma solo di tanto in tanto, in modo da non far seccare completamente il terreno, ma nemmeno da inondarlo. Per questa stessa ragione, la lavanda non ha bisogno di fertilizzanti. Riesce a sopravvivere con il minimo indispensabile e i pochi nutrienti che derivano dal terreno.
- Potatura. Al contrario, dopo il periodo di fioritura, necessita di essere potata. Così facendo, i ramoscelli avranno più spazio e aria per crescere ancora più vigorosi.
Cos'altro c'è da sapere?
Abbiamo appena visto le informazioni principali per mantenere al meglio questa pianta, ma manca ancora qualcosa.
- Quando piantarla? L'ideale sarebbe dopo il periodo invernale, quando il terreno non è più troppo freddo e le radici trovano l'habitat migliore per crescere. Se abbiamo intenzione di farlo a ridosso dell'inverno, al contrario, assicuriamoci che sia prima dell'arrivo di temperature rigide e così da far attecchire la base.
- Cosa fare durante l'inverno? La pianta è in un periodo di riposo. Ecco la ragione per cui dobbiamo coprirla con teli appositi, schermandola dal freddo, oppure possiamo aggiungere uno strato di pacciame per non far "bruciare" le radici dal gelo.
- Attenzione agli animali. La lavanda contiene sostanze che non sono propriamente amiche degli animali, in particolare di cani e gatti. Ecco perché, se vogliamo coltivarla in casa ma abbiamo amici a 4 zampe, sarebbe consigliabile piantarla dove loro non possono arrivare.
- Quando fiorisce? A partire dalla primavera inizia a sbocciare e ripete questo processo per diverse volte tra questa stagione, l'estate e anche qualche inizio di autunno, sempre in base ai gradi esterni.
I colori che la contraddistinguono renderanno unico il nostro spazio verde e lo profumeranno con gentili note dolciastre. Allora, via abbiamo convinto a metterne qualche piantina a casa vostra?