Niente candeggina per pulire le fughe: perché dovremmo evitarla sulle piastrelle?
Le piastrelle sono una caratteristiche delle stanze della casa in cui maggiore umidità. Tendiamo a metterle per proteggere la parete alle spalle di lavandino e piano cottura in cucina, in modo da pulire con più facilità, e in tutto il bagno, così da non rischiare di far ammuffire le pareti. Indubbiamente un'ottima soluzione, eppure c'è un problema: le fughe.
La malta tra una piastrella e l'altra è soggetta al trascorrere del tempo, si può sporcare ed è difficile da pulire. Tuttavia i modi ci sono, ma è bene ricordare che un prodotto su tutti va evitato: la candeggina.
Perché le fughe si sporcano così tanto?
Abbiamo detto che le piastrelle sono una caratteristica di bagni e cucine. Utili per proteggere le pareti da sporco e umidità, sono facili da pulire, non trattengono residui e non rischiano di rovinarsi nel corso del tempo se curate a dovere. Diversamente dalla piastrelle, però, le fughe tra l'una e l'altra rischiano di ingiallirsi o annerirsi giorno dopo giorno. Come mai avviene questo fenomeno nonostante la pulizia?
La maggior parte di questi problemi dipende prevalentemente dall'umidità che circola in cucina e in bagno. I vapori, i grassi e il ristagno di bagnato non sono amici della malta che caratterizza le fughe, al contrario possono favorire l'insorgere di muffe per il depositarsi e l'accumularsi di batteri. Intervenire immediatamente per sistemare la situazione, evitando che vadano in rovina nel giro di pochi anni, è indispensabile. Come procedere?
Ci sono diversi prodotti e dispositivi che possono aiutarci in tal senso, ma un elemento su tutti va evitato. Si tratta della candeggina che, invece di aiutare, potrebbe creare ulteriori problemi.
Ecco i motivi per cui la candeggina non andrebbe mai usata per pulire le fughe
Meadohsum/Wikimedia commons - ATTO CC BY-SA 3.0
Sappiamo bene che la candeggina con il suo potere sbiancante e disinfettante è perfetta per pulire a fondo le superfici, ma attenzione a non abusarne. La sua composizione, infatti, la rende molto potente e aggressiva. Questo comporta che lo sporco verrà eliminato in un lampo, ma anche che si depositerà una patina per cui residui e batteri verranno attirati ancora di più.
L'azione della candeggina poi, essendo un elemento molto forte, rischierà di compromettere il benessere della malta utilizzo dopo utilizzo, e non si avrà più l'effetto sperato. In questo modo il materiale tra le fughe potrebbe consumarsi, annerirsi o ingiallirsi ancora di più, e deteriorarsi nel tempo. Non è certo questo il nostro obiettivo, al contrario vorremmo sempre vederlo perfettamente in ordine, ecco perché dobbiamo evitarla se possibile.
La domanda a questo punto sorge spontanea: come facciamo a pulire le fughe e a sbiancarle senza usare la candeggina? I metodi ci sono.
Come sostituiamo la candeggina?
Karolina Grabowska/Pexels
Di prodotti sul mercato ce ne sono tanti, ma anche questi potrebbero essere troppo aggressivi. Sarebbe ottimo, allora, servirsi di metodi fai da te che prevedono l'uso di "detergenti" che quasi tutti hanno in casa. L'aceto è una prima soluzione, ma ancor meglio sarà il bicarbonato di sodio. Utilizzarlo è semplice. Creiamo una pasta mischiando un cucchiaio di bicarbonato con un po' d'acqua e ricopriamo le fughe tra le piastrelle. Lasciamo in posa per almeno 15 minuti e poi strofiniamo con movimenti circolari e non troppo aggressivi, servendoci di uno spazzolino. Fatto questo, eliminiamo la patina e laviamo con acqua. Il risultato sarà perfetto.
In alternativa e ancora più efficace, per chi ne ha una o ha intenzione di prenderla, sarà la pulitrice a vapore. L'azione del vapore andrà a sciogliere le incrostazioni, ma non danneggerà in alcun modo la malta o le piastrelle, favorendo pulizia e benessere della zona interessata. Usarla è molto semplice e poco il tempo impiegato.
Dunque, se possibile, lasciamo da parte la candeggina per questo tipo di pulizia, e prediligiamo al suo posto altri metodi.