Quanto spesso devo innaffiare la sansevieria? I consigli per non sbagliare
La Sansevieiria, nota anche come Lingua di suocera, è una delle piante più comunemente coltivate negli appartamenti: i motivi di tale successo sono molti, ma il principale senza dubbio è la facilissima coltivazione, che passa anche dalla scarsa irrigazione di cui ha bisogno questa pianta. Molto spesso, infatti, la Sansevieria muore perché abbiamo esagerato con l'acqua, dato che è difficile calibrarsi rispetto alle altre piante di casa, tutte un po' più esigenti. Vediamo insieme come capire.
Trova la tua routine con la regola d'oro per innaffiare la lingua di suocera
Creativo
Alla base dell'irrigazione della maggior parte delle piante coltivate in casa e in giardino c'è una regola d'oro: somministrare acqua solo quando il terreno si è asciugato.
Tradurre questo parametro in indicazioni universali non è possibile al cento per cento. Che significa? Semplicemente, che non esiste una formula matematica perfetta, ma per ogni casa, o meglio stanza, ci sono una serie di fattori che influiscono. La temperatura media dell'ambiente a seconda delle stagioni, l'umidità che si sviluppa quotidianamente in esso, l'esposizione al sole e l'eventuale presenza di qualche corrente d'aria sono alcuni valori che portano le piante (non solo la sansevieria) ad "avere sete" più o meno spesso. Bisogna anche considerare che in primavera ed estate le piante spendono parecchie energie nel crescere, quindi hanno bisogno di cure maggiori, inclusa l'acqua.
Tendenzialmente, la regola del terreno asciutto come indicatore dell'esigenza di irrigazione si traduce in: intervenire più spesso dalla primavera fino alla fine dell'estate, e arrivare a sospendere per settimane o addirittura mesi in autunno e in inverno.
Una routine generale, da aggiustare a seconda delle esigenze è: una volta ogni 7-10 giorni in primavera inoltrata ed estate, una volta ogni 2 o 3 settimane in autunno e quando inizia la primavera, una volta al mese in inverno. Questa ripartizione può servire come memorandum: in quei periodi, non aspettate oltre l'intervallo di tempo indicato per controllare il suolo e vedere se è asciutto, quindi se c'è bisogno di innaffiare.
Ricordate che il terriccio deve essere asciutto del tutto, ovvero anche a qualche centimetro dalla superficie. Quindi oltre a infilare un dito per vedere se in realtà c'è umidità ancora o meno, ogni tanto sollevate il vaso in modo da guardare dai buchi sotto: se è tutto asciutto sopra, ma il terriccio sul fondo è ancora bagnato, significa che non c'è un buon drenaggio e bisogna cambiare terriccio alla pianta, o aumentare i fori di drenaggio. Un altro indicatore, in tal senso, è l'eventuale presenza di acqua troppo a lungo del porta vaso o sottovaso.
Come si innaffia la sansevieria
Come tutte le piante succulente, ha bisogno di un terreno che sia molo drenante: non deve essere compatto, ma abbastanza alleggerito da sabbia, perlite, oppure sfagno o torba, insomma tutti materiali che fanno in modo che l'acqua possa scorrere via facilmente, e non rimanga a inzuppare le radici a lungo.
Questo ha delle conseguenze al momento dell'irrigazione: visto che innaffiamo quando il terreno è asciutto e che tutta l'acqua deve scorrere via, quella prima dovrà passare nel terriccio, bagnandolo bene, e poi riempirà il contenitore (sottovaso o portavaso) al di sotto. La cosa migliore, quindi è spostare la pianta dentro al lavandino o dentro a una bacinella ampia, innaffiare bene e far scorrere via tutta l'acqua in eccesso. Appena finisce di fuoriuscire acqua dal basso, potete rimettere il vaso nel suo solito posto, così non rischiate che rimanga troppa acqua ai suoi piedi.
I segnali da notare della pianta
Se la pianta ha bisogno di acqua, le foglie di solito diventano marroni e "croccanti"; il terriccio si fa tutto compatto, leggero e si stacca dai bordi.
Se la pianta è stata innaffiata troppo, invece, le foglie si fanno giallastre, diventano tutte piene di acqua e con la "pelle grinzosa" e si afflosciano; il terriccio è umido al tatto, anche solo nella parte in fondo al vaso.
Nel primo caso, si dovrà innaffiare a filo, molto lentamente e con pazienza, senza esagerare.
Nel secondo, sarà necessario invece estrarre la pianta e liberarla da tutto il terriccio zuppo, per controllare se le radici hanno già cominciato a marcire. Spesso notare quei segni significa che bisogna correre ai ripari velocemente. Fate asciugare per qualche ora le radici in un luogo luminoso (se fa molto caldo, non si consiglia di lasciarle a cuocere al sole a lungo) e all'aria, nel frattempo preparate un nuovo vaso. Assicuratevi di mettere uno strato di argilla espansa sul fondo (due dita o tre), e poi di usare terriccio per piante succulente o un mix preparato a mano degli ingredienti indicati sopra se avete più manualità. Piantate di nuovo la pianta in questo medium e aspettate un giorno prima di innaffiare la pianta una prima volta, molto leggermente.
Ci vuole poco per capire le esigenze di questa pianta nella nostra casa!