Coltivare lithops: i sassi viventi sono bellissimi a vedersi e non hanno bisogno di cure
Il nome comune dei lithops è "sassi viventi": questo appellativo curioso è dovuto al fatto che sembrano proprio delle rocce tondeggianti, talvolta colorate, un po' screziate. Un aspetto, quindi, che non associamo a quello classico di una pianta, seppur una pianta succulenta. Sono anch'essi, infatti, parte della grande famiglia delle succulente, che raccoglie migliaia di specie dalle forme e colori più disparati, ma i Lithops si distinguono per la loro facilità di coltivazione, al punto da essere pressoché autosufficienti, se solo teniamo conto di qualche misura necessaria.
Come coltivare le piante di Lithops
Quando si tratta di decorare un vaso con questi "sassi" colorati viventi, tutto sta nell'impostare le cose per bene all'inizio, e poi possiamo quasi dimenticarci delle piante. In particolare, le esigenze di coltura sono:
- Un terreno ben drenante; serve quello per cactus e piante grasse. Sono miscele che si trovano facilmente in commercio, o che si possono creare anche da soli, mescolando un terriccio universale leggero con del lapillo e pomice, o in alternativa della sabbia grossolana. Queste aggiunte fanno in modo che il terreno non si compatti, favorendo il deflusso dell'acqua e arieggiando il terriccio intorno alle radici.
- Sole: le piante di Lithops devono stare in punti luminosi, come i davanzali delle finestre esposti a sud/sud-est. Hanno bisogno di sole per qualche ora della giornata, anche se è meglio evitare che siano sotto i raggi cocenti per tutto il giorno nelle zone dai climi più caldi. In quei casi è bene che siano raggiunte dal sole di mattina o pomeriggio.
- Temperature: il range ideale è compreso tra 10°C e 30°C. Sebbene in inverno riescano a tollerare anche minime di 5°C, non sono comunque piante che amano il freddo e non sopravvivono alle gelate, motivo per cui normalmente si coltivano in casa, e comunque vengono messe al riparo all'interno durante i mesi più freddi.
- Irrigazione: è la questione paradossalmente più delicata. Si dice sempre, infatti, che queste piante non abbiano quasi per niente bisogno di acqua. È vero, ma a volte non capiamo davvero quanto poco dobbiamo innaffiare.
Queste piante accumulano acqua per mesi nelle loro foglie, quindi devono essere innaffiate poco spesso. Si consiglia di controllarle, durante le stagioni più calde, ogni due settimane: se il terreno è completamente asciutto, allora date acqua. Quando poi le piante entrano nella fase dormiente, alla fine dell'estate e fino a tutto l'inverno, non date acqua, o al massimo fatelo un paio di volte: se esagerate, le foglie si gonfiano, si ammorbidiscono e marciscono.
Non capisco se i miei Lithops abbiano bisogno di acqua o stiano male
Creativo
A volte vediamo che le foglie cominciano a raggrinzirsi, diventano un po' molli, anche se non abbiamo dato troppa acqua, quindi non dovrebbe esserci il pericolo che stiano marcendo. Ebbene, non c'è da preoccuparsi: l'accrescimento di queste piante avviene con la produzione di nuove foglie e la perdita delle vecchie, due processi che si producono contemporaneamente. Le foglie esterne cominciano a fare grinze, ammorbidirsi e svuotarsi, mentre al centro compare la coppia di quelle nuove, che pian piano spinge sempre più all'esterno le foglie vecchie, fino a che quelle non sembrano un involucro sottile e accartocciato, e finiscono per cadere a terra ormai del tutto prive di liquidi e ridotte a un velo.
Non c'è quindi da preoccuparsi: controlliamo la pianta, assicurandoci che le nuove foglie crescano pian piano, e lasciamo che le vecchie seguano il loro corso!
Si tratta infatti di piante che crescono molto lentamente: non bisogna aver fretta, e ne godremo per anni e anni!